Gastroenterologo Torino celiachia come si cura

La celiachia è una malattia caratterizzata da alterazioni dei villi assorbenti della mucosa intestinale, provocati da meccanismi autoimmunitari, diretti contro la gliadina e componenti delle cellule intestinali, che porta a malassorbimento delle sostanze nutritive, e che migliora clinicamente subito dopo l’eliminazione di alcuni cereali dalla dieta.

Celiachia quali sono i sintomi?

I sintomi variano da persona a persona in funzione del grado di malassorbimento intestinale. I sintomi più frequenti sono diarrea, flatulenza, calo ponderale e astenia (stanchezza severa).

Esiste poi una serie di sintomi extra-intestinali causati dal difettoso assorbimento intestinale: così si possono verificare anemia sideropenia, dovuta al malassorbimento del ferro, lombalgie intense causate dal collasso di vertebre lombari, per malassorbimento di calcio e vitamine, malattie delle ossa in genere, sintomi neurologici, con debolezza muscolare e perdita della sensibilità, disturbi del ciclo mestruale fino all’amenorrea e all’infertilità. Oggigiorno, tuttavia, dovrebbe essere raro osservare questi quadri avanzati, in quanto è sperabile che una diagnosi precoce prevenga lo sviluppo delle complicanze maggiori.

Quali sono i sintomi?

I sintomi variano da persona a persona in funzione del grado di malassorbimento intestinale. I sintomi più frequenti sono diarrea, flatulenza, calo ponderale e astenia (stanchezza severa).

Esiste poi una serie di sintomi extra-intestinali causati dal difettoso assorbimento intestinale: così si possono verificare anemia sideropenia, dovuta al malassorbimento del ferro, lombalgie intense causate dal collasso di vertebre lombari, per malassorbimento di calcio e vitamine, malattie delle ossa in genere, sintomi neurologici, con debolezza muscolare e perdita della sensibilità, disturbi del ciclo mestruale fino all’amenorrea e all’infertilità. Oggigiorno, tuttavia, dovrebbe essere raro osservare questi quadri avanzati, in quanto è sperabile che una diagnosi precoce prevenga lo sviluppo delle complicanze maggiori.

Come si diagnostica?

La diagnosi si basa fondamentalmente sulla ricerca degli anticorpi di tipo IgA e IgG anti-transglutaminasi, anti-gliadina e anti-endomisio, valutando pure la presenza di un normale titolo sierico delle IgA totali. Altri esami utili sono quelli che ci indicano lo stato metabolico del soggetto: emocromo, ferrro, calcio, vitamina B12, viamina D, acido folico.

La biopsia intestinale durante gastroduodenoscopia è fondamentale per valutare il grado di alterazione dei villi intestinali: è importante che essa venga eseguita in più aree del duodeno distale mentre il paziente segue una dieta libera, comprensiva del glutine, per evitare falsi negativi. Infatti i villi possono tornare pressocchè normali se il paziente, pur celiaco, segue da qualche mese una dieta priva di glutine.

Esami radiologici e funzionali poi possono essere necessari a seconda dell’organo danneggiato dal malassorbimento.

Da un punto di vista genetico poi è possibile sapere se un soggetto è predisposto alla celiachia tramite esami specifici come gli antigeni HLA-DQ2 e DQ8, la cui presenza tuttavia non indica necessariamente presenza di malattia.

Diagnosi differenziale

I sintomi della malattia celiaca sono presenti anche in altre condizioni patologiche dalle quali occorre naturalmente differenziarla. Esse sono per esempio la Gastroenterite Eosinofila, la SIBO, la sindrome di Zollinger-Ellison, la malattia di Crohn, l’Intolleranza al Lattosio, il Linfoma dell’intestino tenue e la Sensibilità Non-Celiaca al Glutine (NCGS).

Come si cura?

E’ necessario evitare tutti gli alimenti che contengono glutine: grano segale, orzo.

Particolare attenzione va fatta al glutine usato negli additivi alimentari, emulsificanti e negli stabilizzatori: Leggere bene le etichette.

Si può usare farina o amido di riso, granoturco, grano saraceno, patate, soia e tapioca.

Sono in studio enzimi che possono digerire il glutine, ma al momento non hanno applicazione clinica diffusa.

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